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PressMazara del… Forte: Peppe Agliano lancia la stagione estiva al suo Colapesce

Mazara del… Forte: Peppe Agliano lancia la stagione estiva al suo Colapesce

Una fresca sera di primavera al ristorante Colapesce di Antonella Guzzardo e di Peppe Agliano a Forte dei Marmi è di quelle alle quali difficilmente riesci a dire no. Del resto si trattava di un appuntamento special event organizzato direttamente da Lucca da Irene Federica Fornaciari che aveva convogliato sul luogo una trentina di amici e amiche tutte made in Lucca. Vecchie e nuove conoscenze che hanno potuto godere dell’atmosfera accogliente di questa piccola oasi di delizia con una veranda strepitosa adatta ai migliori aperitivi in cui era stata preparata una tavola imbandita con crostini, burro, alici e formaggi di varia natura.

Oltre all’atmosfera colpisce del locale il numero limitato dei coperti, 35 così come la luce, uguale ovunque e mai sparata, ma neanche soffusa, giusta e fatta apposta per condividere momenti rilassanti e divertenti così come appuntamenti d’amore. Il vero protagonista, tuttavia, è lui, Peppe Agliano, 41 anni, originario di Mazara del Vallo, occhi vispi e un sorriso solare e contagioso, un passato tra Puglia e States – Pennsylvania – e, alla fine, lo sbarco in Versilia, prima al Trimari dove era chef e basta adesso qui, al Colapesce di via Versilia 14 dove, insieme ad Antonella Guzzardo che era la sua vice in cucina, hanno fondato questo ristorante di classe e di alta qualità gastronomica. A cominciare dal risotto Gattopardo, un piatto che ha fruttato, ad Agliano, numerosi premi e una meritata fama sia per la decorazione del piatto sia, soprattutto, per il suo sapore e la sua delicatezza. «E’ – ha spiegato Agliano – espressione della mia Sicilia in ogni sua sfumatura: forte, croccante, aspra, cruda, dolce, piccante, ma anche vellutata e profumata, tra storia e innovazione. Un incontro della cucina storica siciliana con le evoluzioni di oggigiorno, senza mai allontanarsi dal territorio nel rispetto delle materie prime che, quotidianamente, arricchiscono la mia cucina».
A noi Peppe ha fatto la grazia e ci ha coperto la cima della formina del risotto con i ricci di mare, un sapore forte e delicato allo stesso tempo, una chicca al punto che ci siamo
limitati a mangiarne solamente due.
Per il resto una serie di pietanze da far girare testa e palato, un gambero di Mazara del Vallo diritto come un fuso, ma pronto a scivolare giù nello stomaco con la velocità del
vento. Questo cuoco siciliano, inoltre, c’è poco da dire, ha le phisyque du role, in cucina si muove senza sbagliare una mossa, i piatti escono decorati da un artista e viaggiano
veloci, grazie ai camerieri, sui tavoli dove ad attenderli ci sono commensali curiosi ancor più che affamati. Gli gnocchetti sono un colpo basso tanto sono digeribili e facili da
mandar giù. Lasciamo perdere, poi, i dolci, da un cannolo con ricotta fatta arrivare al mattino direttamente dalla Sicilia, ad un tirami su e ad un cheescake ai frutti di bosco
micidiali e, infatti, alla fine ne facciamo fuori quattro o cinque. Il tutto bagnato da vini di varia natura, tutti bianchi vista la predominanza del pesce, crudo inizialmente.
“Abbiamo voluto tentare questa avventura – dice ancora chef Agliano – perché crediamo nella possibilità di fare una cucina di qualità in un luogo come Forte dei Marmi
intercettando una potenziale clientela che vuole spendere sì, ma a patto che il rapporto qualità prezzo sia effettivamente corrispondente e meritevole. Con Antonella ci siamo
guardati e parlati e alla fine abbiamo scelto di metterci in gioco. Abbiamo cercato il meglio anche del personale e il nostro maitre, anche lui siciliano e anche lui di Mazara del Vallo, Giuseppe Angileri, ha un curriculum spaventoso, è stato anni all’estero nei ristoranti migliori come il Cipriani a Londra”.
Già Giuseppe Angileri, un altro che, in questo ristorante, fa la differenza per il modo in cui si pone, con cui si avvicina al cliente, come lo coccola facendolo sentire a casa propria
senza essere assolutamente invadente. Angileri è realmente un personaggio, uno che se inizia a raccontare le sue esperienze londinesi ci vuole una serata intera soltanto per
starlo ad ascoltare. E’ questo calore umano, questa semplicità che non sfocia mai nella eccessiva confidenza, che fanno il paio con la bravura e la simpatia di Agliano.
Una serata alla quale se non fossimo intervenuti avrebbe costituito una perdita non certo irreparabile, ma evitabilissima quando a proportela è una coppia come quella formata da Antonella e Peppe. Inoltre, gente, date un’occhiata alle recensioni tripadvisor e scoprirerete una unanimità di consensi.

Fonte: La Gazzetta di Lucca (https://www.lagazzettadilucca.it)

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